Capra di Montecristo

Classe:
MAMMALIA
Ordine:
ARTIODACTYLA
Famiglia:
BOVIDAE
Nome scientifico:
Capra hircus
Dove vive:
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Distribuzione e habitat:

Diffusa solo nella Riserva Naturale Statale dell’isola di Montecristo, nell’arcipelago Toscano, è l’unica capra del nostro Paese che vive allo stato selvatico. Introdotta in epoca storica, circa 7000 anni fa, la capra di Montecristo è geneticamente molto vicina al progenitore selvatico del Medio Oriente.
Dimensioni
Il maschio più grande della femmina arriva ai 40 kg di peso e 66 cm di altezza al garrese. Anche le corna, sebbene presenti in entrambi i sessi, nella femmina sono più sottili e molto più piccole.
Abitudini
Vive in branchi dalla composizione variabile e, in relazione al periodo dell’anno, si possono distinguere gruppi misti, gruppi familiari, composti dalle femmine con i capretti, e gruppi di esemplari dello stesso sesso, generalmente maschi.
Riproduzione
In agosto, durante il periodo riproduttivo, i maschi si contendono le femmine che, dopo una gestazione di circa cinque mesi, partoriscono generalmente due piccoli.
Dieta
Si nutre di una gran varietà di arbusti e di altre sostanze vegetali.
Lo sapevi che?
Per l’eradicazione di due specie aliene dall’isola di Montecristo, il ratto nero e l’ailanto (un albero di origine asiatica), è nato il progetto LIFE MONTECRISTO 2010 che ha previsto tra i suoi interventi il trasferimento di alcuni individui presso il Bioparco. L’obiettivo è quello di ospitare uno stock riproduttivo di animali, finalizzato a eventuali ripopolamenti sull’isola, e di far conoscere la capra di Montecristo a un pubblico più ampio.
Grado di minaccia
A metà del secolo scorso era sull’orlo dell’estinzione a causa del bracconaggio e dell’intensa attività venatoria. Attualmente la popolazione è protetta ed è stimata in circa 250 individui.

LEGENDA

  1. CITES. La specie è protetta dalla Convenzione di Washington – anche nota come CITES – che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche. La CITES è un accordo tra oltre 160 governi che attraverso leggi internazionali e nazionali regolamenta, o addirittura vieta l’esportazione, l’importazione, la vendita e Ia detenzione di molte specie e loro derivati comi le pelli o l’avorio.
  2. EEP/ESB. La specie rientra in un programma di conservazione europeo coordinato dall’Associazione Europea Zoo e Acquari (EAZA), di cui il Bioparco è membro. L’EEP (Eaza Ex Situ species Programme) prevede diverse azioni tra cui la riproduzione in cattività per eventuali rilasci in natura, la sensibilizzazione del pubblico e la ricerca scientifica. L’European studbook (ESB) è un inventario che ha lo scopo di monitorare lo stato in cattività degli individui di una determinata specie e generalmente precede l’EEP.
  3. RED LIST IUCN. La specie è inserita nella Lista Rossa delle Specie Minacciate di estinzione redatta dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Si tratta del più completo inventario che codifica il grado di minaccia delle specie a livello globale basato su un sistema di categorie e criteri quantitativi e scientificamente rigorosi.