L’exhibit dei Draghi di Komodo

L’exhibit dei Draghi di Komodo (Varanus komodoensis) si trova all’esterno del Rettilario, vicino all’area degli Scimpanzé. Si sviluppa su una superficie di 210 mq, fra area esterna e ricovero interno, e riproduce l’habitat naturale della specie.

I Draghi di Komodo sono le lucertole più grandi e pericolose del mondo. Raggiungono infatti i tre metri di lunghezza, 90 kg di peso, e sono dotati di ghiandole velenifere che rendono il loro morso mortale, singolarità scoperta solo nel 2009.

Il Bioparco è l’unica struttura zoologica italiana che ospita questa specie che in natura vive soltanto nelle piccole isole dell’Arcipelago della Sonda, in Indonesia. Un’ampia vetrata permette un’osservazione ravvicinata degli animali.

Il drago di Komodo è una specie minacciata di estinzione, in natura sopravvivono solo circa 3.000 individui sulle isole di Komodo, Gila Motang, Rinca e Flores; attualmente alcune decine di animali sono presenti in diverse strutture zoologiche del mondo, dove si riproducono con successo.

Al Bioparco sono presenti due giovani maschi, Ivan e Richard, di quasi tre anni di età, entrambi nati allo zoo di Los Angeles. I due rettili sono inseriti in un programma europeo di riproduzione in cattività – denominato EEP – che, insieme ad altri programmi internazionali, contribuisce a garantire uno stock di animali per un eventuale ripopolamento di aree naturali.

Curiosità sul drago

Con la sua testa appiattita, il corpo ricoperto di squame, gli arti arcuati e la grossa coda muscolosa, il drago di Komodo è il predatore dominante dell’arcipelago in cui vive. Può ingerire un’impressionante quantità di cibo, pari all’80% del proprio peso corporeo, in un solo pasto. Mangia di tutto, comprese carogne, cervi, maiali, draghi più piccoli e perfino grossi bufali d’acqua.

Quando caccia, il drago di Komodo si affida al mimetismo e alla pazienza, restando in attesa che arrivi una preda. Quando la preda si avvicina, il drago attacca usando le potenti zampe, gli artigli affilati e la fitta dentatura, simile a quella di uno squalo, per azzannarla. Se anche la vittima riesce ad allontanarsi, la saliva iniettata dal morso è velenosissima e causa la morte solitamente entro 24 ore. Il rettile segue il fuggiasco per chilometri mentre il veleno fa effetto, usando il fine olfatto per localizzare il cadavere.

Nonostante le leggi di protezione, la specie è minacciata e le principali cause di minaccia sono la distruzione dell’habitat, la diminuzione delle prede e il bracconaggio.

I draghi di Komodo esistono da milioni di anni, ma incredibilmente la loro esistenza era sconosciuta all’uomo fino a 100 anni fa.