Giraffa reticolata

Classe:
MAMMALIA
Ordine:
CETARTIODACTYLA
Famiglia:
GIRAFFIDAE
Nome scientifico:
Giraffa camelopardalis reticulata
Dove vive:
mappa_giraffa_reticolata

Distribuzione e habitat:

La giraffa (Giraffa camelopardalis) è diffusa in Africa, a sud del Sahara (zone in rosso e in verde nella carta). Popola le savane alberate con prevalenza di alberi di acacia. L’area in cui vive la sottospecie G. c. reticulata presente al Bioparco è indicata in verde nella mappa.
Dimensioni
È il più alto mammifero esistente e il suo collo è lungo ben tre metri. Può superare i cinque metri di altezza e i 1000 kg di peso. La sottospecie Giraffa camelopardalis reticulata deve il suo nome al particolare pattern reticolato del mantello: grandi macchie poligonali di colore rosso-marrone separate tra loro da una rete di linee bianco brillanti. Queste macchie talvolta possono essere di colore rosso intenso e ricoprire in qualche caso anche le zampe.
Abitudini
Animale sociale, vive in piccoli gruppi familiari, composti da femmine con i piccoli, mentre i maschi vivono in gruppi separati. Talvolta, più gruppi familiari si uniscono a formare dei branchi composti anche da 70 individui. Date le sue dimensioni e la potenza dei suoi calci, è una specie poco insidiata anche dai grandi predatori; solo il leone, con la sua sofisticata caccia di gruppo, è in grado di predare una giraffa adulta. Al contrario, i cuccioli sono molto vulnerabili e cadono spesso vittima del leone e della iena maculata.
Riproduzione
Si accoppia intorno ai cinque anni di età e dopo una gestazione di circa 15 mesi partorisce un piccolo alto già due metri, dal peso di circa 100 kg e in grado già di camminare.
Dieta
Erbivoro, si nutre soprattutto di foglie, semi, frutti e fiori, prediligendo l’acacia, un albero spinoso caratteristico delle savane africane. Mangia ben 30 kg di vegetali al giorno spendendo fino a 20 ore del tempo per alimentarsi! Grazie al suo lungo collo, può raggiungere agevolmente le foglie più alte degli alberi, fonti di alimentazione che, con l’esclusione degli elefanti, nessun altro animale è in grado di sfruttare.
Lo sapevi che?
A differenza di quanto si crede, il suo lunghissimo collo è composto da solo sette vertebre, come nella maggior parte dei mammiferi, uomo incluso. Anche la sua caratteristica lingua blu è molto lunga, e può essere estesa per ben 40 cm: serve per afferrare le foglie delle piante di cui si nutre.
Grado di minaccia
E’ una specie minacciata a causa della riduzione e della frammentazione dell’habitat, e dal bracconaggio.

LEGENDA

  1. CITES. La specie è protetta dalla Convenzione di Washington – anche nota come CITES – che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche. La CITES è un accordo tra oltre 160 governi che attraverso leggi internazionali e nazionali regolamenta, o addirittura vieta l’esportazione, l’importazione, la vendita e Ia detenzione di molte specie e loro derivati comi le pelli o l’avorio.
  2. EEP/ESB. La specie rientra in un programma di conservazione europeo coordinato dall’Associazione Europea Zoo e Acquari (EAZA), di cui il Bioparco è membro. L’EEP (Eaza Ex Situ species Programme) prevede diverse azioni tra cui la riproduzione in cattività per eventuali rilasci in natura, la sensibilizzazione del pubblico e la ricerca scientifica. L’European studbook (ESB) è un inventario che ha lo scopo di monitorare lo stato in cattività degli individui di una determinata specie e generalmente precede l’EEP.
  3. RED LIST IUCN. La specie è inserita nella Lista Rossa delle Specie Minacciate di estinzione redatta dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Si tratta del più completo inventario che codifica il grado di minaccia delle specie a livello globale basato su un sistema di categorie e criteri quantitativi e scientificamente rigorosi.