Rinoceronti (Save the Rhino)

Una delle principali minacce per i rinoceronti è rappresentata dal bracconaggio finalizzato a vendere sul mercato nero il prezioso corno che ha un valore di circa 90.000 € al kg! Per questo motivo il Bioparco supporta l’associazione Save the Rhino International nell’ambito di due progetti: il programma Unità cinofile anti-bracconaggio e il programma Parco Hluhluwe-iMfolozi. I fondi sono utilizzati per sostenere i costi operativi delle unità cinofile, delle attrezzature nonché dell’addestramento, delle cure veterinarie e di altri elementi essenziali per il contrasto al bracconaggio.

UN IMPEGNO CONCRETO PER LA CONSERVAZIONE

Grazie al vostro contributo siamo riusciti a devolvere 10.000 euro all’Associazione Save the Rhino per il finanziamento di due progetti in particolare: il programma Unità cinofile anti-bracconaggio e il programma Parco Hluhluwe-iMfolozi. Un supporto concreto al lavoro dei ranger anti-bracconieri delle squadre cinofile, che in questo momento possono impiegare sul campo una maggior presenza di squadre cinofile antibracconaggio.
Con il sostegno di tutti contrastiamo il bracconaggio in questo difficile momento!
Supporta anche tu la lotta contro il bracconaggio, fai una donazione a Save the Rhino International.

REPORT SAVE THE RHINO 2019/2020

PROGRAMMA UNITÀ CINOFILE ANTI-BRACCONAGGIO

L’associazione Save the Rhino assicura alle squadre di ranger che combattono i bracconieri tutto ciò di cui essi hanno bisogno, dal kit di attrezzature (scarpe, zaini, etc.) ad alloggi di buona qualità, fino alle squadre cinofile. I cani sono un’aggiunta preziosa alla tecnologia e alle pattuglie utilizzate, utili a rilevare i prodotti di origine animale illegalmente contrabbandati (soprattutto i corni di rinoceronte) o a rintracciare i bracconieri.

PROGRAMMA PARCO HLUHLUWE-IMFOLOZI

Il Parco Kwa-Zulu Natal ha la densità più alta di rinoceronti in Sudafrica e il Parco Hluhluwe-iMfolozi ospita popolazioni di rinoceronti bianchi e neri molto importanti per la conservazione delle due specie africane. La pressione del bracconaggio per il corno si sta spostando proprio verso questi due parchi e i ranger hanno dovuto intensificare gli sforzi di monitoraggio e pattugliamento dell’area: ciò ha incluso anche un nuovo sistema radio digitale in sostituzione del vecchio sistema radio analogico, estremamente vulnerabile.

I RINOCERONTI IN NATURA
Nel 1895 la popolazione di rinoceronte bianco in natura era ridotta a 20-50 animali. Dopo anni di protezione e numerose azioni di conservazione, nel 2010 la popolazione è aumentata a livelli insperati raggiungendo i circa 21.000 individui in natura, nel 2018 invece il numero di individui si aggira intorno ai 18.000. Dal 2007 a causa dell’enorme valore del corno di rinoceronte e della crescente domanda sul mercato nero, il bracconaggio delle due specie africane, soprattutto del rinoceronte bianco, è aumentato drasticamente: dai 60 animali uccisi nel 2006 ai 1.124 nel 2017 (di questi 1.124 circa 1.000 sono rinoceronti bianchi). Nel 2018 il bracconaggio ha subìto una leggera flessione e si stimano circa 900 animali uccisi tra rinoceronte bianco e nero, i dati però non sono definitivi. La maggior parte degli animali uccisi sono rinoceronti bianchi perché vivono in aree più aperte e il loro corno ha in media dimensioni maggiori.
Quella di cui parliamo è la sottospecie meridionale di rinoceronte bianco perché quella settentrionale è praticamente estinta in natura dal 2007, esistono solo 4 esemplari all’interno di una riserva in Kenya trasferiti da uno zoo della Repubblica Ceca con la speranza che possano iniziare a riprodursi e salvare così questa sottospecie.